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~ E all'improvviso i confini del tempo caddero ~, Evento nella Terra di Mezzo

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view post Posted on 6/9/2015, 23:09
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DM Este - Colei che può usare il magico tastino del "BAN"

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Lago di Lorellin, Valinor

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Sesto giorno del mese di Yavannië, anno 1436 Q.E. 11.42, ora locale di Brea

BREA

Giunse il momento della serata in cui la mercante Yvette si preparava a ritirare la mercanzia dal bancone, i bambini correvano verso casa richiamati dai genitori e Willy Cactaceo accendeva le fiammelle dei lampioni all'esterno della locanda.
Fu un attimo.... tutti a Brea si voltarono a guardare la volta celeste illuminata come se la notte avesse ceduto d'improvviso il passo al giorno.
“Mamma c'è un arcobaleno in cielo!” esclamò il figlio più piccolo del fattore.
L'ondata di energia che proveniva dal Nord era talmente colorata e luminosa da assomigliare davvero ad un arcobaleno, e lo stupore sui volti della gente fu grande quando quell'enorme bolla colpì la città avvolgendola e poi espandendosi nelle quattro direzioni.
Yvette si bloccò a metà strada quando i suoi occhi incrociarono quelli della sorella Canette, morta sei anni prima durante l'attacco dei non morti. La giovane, che dimostrava una decina di anni, aiutava la vecchia madre Maggie a trascinare il carretto con le mercanzie. Ed intorno la città mutò in una Brea del passato, con le vecchie case, la vecchia fattoria con la ruota del mulino ferma per un guasto, un paio di avventurieri che ringraziavano dall'esterno il vecchio Omorzo Cactaceo che aveva appena fatto portare al loro tavolo una pinta di birra. Tutti si fermarono impauriti, disorientati. E in molti riconobbero tra quei passanti amici e familiari morti da tempo. E così come erano apparsi se ne andarono, e Brea tornò ad essere la stessa.
(GDR OFF: durata evento 13 minuti).


THARBAD

E anche nella città portuale la gente rimase a guardare il cielo e quella esplosione di energia multicolore che colpiva tutto e tutti in pieno ma senza fare apparentemente alcun danno. La giovane mercante del negozio dei bardi rimase di sasso nel vedere il vecchio Alatar passeggiare nella piazza dei mercanti con un libro nella mano destra, e la sinistra dietro la schiena in una posa molto abituale.
(GDR OFF: durata evento 3 minuti e mezzo)


CONTEA

Janosh Thunderstorm raggiunse la locanda del Drago Verde per incontrare il giovane hobbit che lo riforniva dell'erbapipa del Decumano. All'improvviso si voltò verso est dove il cielo era totalmente illuminato da splendidi colori che andavano dal bianco al porpora, passando per il giallo, il verde, l'azzurro e il violetto. L'ondata magica colpì in pieno sia lui sia tutti gli hobbit che si erano affacciati dalle finestrelle delle loro case, incuriositi dal rumore che accompagnava lo strano evento.
Janosh rimane a bocca aperta nel vedere un giovane Samvise Gangee accompagnare Frodo Baggins lungo quella via.
“Sarà lunga la strada verso Brea, padron Frodo” furono le uniche parole che il beorniano sentì prima che i due hobbit sparissero nel nulla a metà strada.
(GDR OFF: durata evento 4 minuti)


ISENGARD

L'ondata magica colpì la Torre di Orthanc con una sferzata che non provocò alcun danno, ma Gheldar Mentor se ne accorse lo stesso. Mentre era seduto in biblioteca ad annotare qualche formula in un pesante tomo, Saruman il Bianco gli apparve alle spalle allungando una mano verso la libreria e prendendo una pergamena. E quando il Rosso si alzò dalla sua sedia esterrefatto e cercò di indagare, il Bianco Stregone era già sparito.
(GDR OFF: durata evento 5 minuti e mezzo)


CARN DUM

All'arrivo dell'ondata magica i ranger dunedain stavano di guardia sulle mura mentre i druidi e i sacerdoti pattugliavano all'interno.
Quando suonò l'allarme nessuno riuscì a credere a ciò che veniva mostrato ai loro occhi: una pattuglia di numenoreani neri, capeggiati da Elor Desh, che passava per la strada principale all'interno di una città avvolta dall'ombra, e si dirigeva verso la periferia. Il sacerdote di Orome responsabile del tempio cercò di usare la sua magia, spaventato. Ma prima che potesse proferir parola dei neri non v'era rimasta traccia alcuna.
(GDR OFF: durata evento 10 minuti circa)


EDORAS

La bella Lothiriel uscì all'improvviso richiamata dal suono del corno dell'eored di Theoden. Eomer ed Aries erano in piedi davanti al portone della sala del trono, preoccupati ma soprattutto increduli. Una Edoras di quindici anni prima era in subbuglio, la gente del popolo che si preparava a partire per il Fosso di Helm. Un paio di guardie che urlavano:
“L'esercito della Mano Bianca sta marciando verso di noi”.
E l'ultima cosa che vide prima che la città tornasse alla normalità, con la gente che cominciava a chiudere le finestre per la notte, fu Aragorn in sella al cavallo ed un'esplosione colorata nel cielo che andava verso il reame di Gondor.
(GDR OFF: durata evento 16 minuti)


GONDOR

Ai bastione della corte le guardie del turno di notte davano il cambio a quelle del pomeriggio. Arwen uscì di corsa dalla sala del trono con gli occhi spalancati mentre un'ondata multicolore di magia colpiva la città, lei e le quattro guardie. Al quinto livello una gentile signora che passeggiava mano nella mano col marito, cominciò ad urlare talmente forte da sentirsi male e svenire. E tutti coloro che erano accorsi richiamati da quelle grida videro una cosa sconvolgente. Minas Tirith era baciata dal sole, e in tanti videro nei bambini che correvano e giocavano per le strade loro stessi. Ma non fu questo a colpirli, quanto il giovane Faramir che parlava con suo fratello Boromir che sorrideva amabilmente. E prima che le due figure sparissero nel nulla e a Minas Tirith calasse di nuovo la notte, una voce li fece rabbrividire.
“Lascia stare tuo fratello, ha di meglio da fare che perdersi in chiacchere inutili con te”. Era Denethor, il sovrintendente.
(GDR OFF: durata evento 11 minuti)


MINAS MORGUL

Nella nera città le vie brulicavano ancora di gente. Le guardie di pattuglia, gli avventori della locanda, i maestri delle ombre. La regina Leo Mey rimase attonita quando le sue guardie bussarono alla porta, in uno stato di agitazione evidente, spiegando con difficoltà che un'esplosione colorata aveva colpito la città e dalla dimora dei Nazgul erano appena usciti gli spettri, tutti e nove. Quando giunse sul posto accompagnata dalla sua famiglia e da gran parte della popolazione, Adunaphel si era appena seduta in sella alla sua viverna e lo stregone di Angmar si era già levato in volo. E le loro grida stridule fecero raggelare il sangue di tutti, anche quello di Elaanor che s'incamminava verso il Monte Fato e vide gli spettri planare nel Gorgoroth e sparire nel nulla dopo pochi istanti.
E nella torre della stelle, al passo gelido, Morwen si rese conto di non veder più nulla del futuro. Una sensazione di vuoto e di incertezza che non aveva mai provato prima.
(GDR OFF: durata evento 7 minuti e 45 secondi)



NOTA PER I PG GIOCANTI:
- L'unica cosa nota è che c'è stata un'esplosione che dal Nord si è propagata per la Terra di Mezzo fino a Gondor e Minas Morgul.
- I pg che hanno in scheda una sapienza magica superiore ai 50 punti hanno compreso che si è trattato di un'esplosione magica di tipo illusorio.
- Per una settimana tutti i pg che da BG sono dei divinatori non potranno usare quella scuola di magia. Non vedranno né futuro né passato, nessuno escluso.
- Tutti i PG caster del server (tutti coloro che conoscono la magia e la usano) per tutta la settimana saranno colpiti dalla wild magic (magia selvaggia). Esempio: un mago che volesse lanciare la spell “palla di fuoco” si ritroverebbe invece a lanciare un cono di freddo o una protezione dagli elementi. Un chierico che volesse lanciare una benedizione potrebbe anche lanciare un'implosione. Quindi per la prossima settimana dovrete giocare i pg caster in maniera che si noti che la magia è stata sconvolta dall'evento.
- In giro per la Terra di Mezzo continueranno ad aprirsi dei buchi temporali e continueranno a proporsi ricordi del passato di Arda, poi col tempo la cosa andrà scemando.
 
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view post Posted on 7/9/2015, 10:50

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SITUAZIONE DI ELAANOR NEOREL

Arrivata nella piana del Gorgoroth, appena prima delle pendici del monte Fato, Elaanor si sentì strana. Una grossa ondata di potere l'assalì. Presa dal panico, l'unica cosa che riuscì a pensare fu di restare ferma, le sue ali d'oro tremavano ed un calore incontrollabile le saliva dai piedi. La terra stava letteralmente ribollendo. "Oddio, stavolta erutta!" disse tra se, e cercò riparo, in quel posto desolato, senza trovarlo. Guardò casa sua, guardò il Fato. Brillava con una luce di una potenza incredibile. Brillava come mai aveva brillato prima. Il rumore, goffo, insensato, grave che usciva da quel posto era incontrollabile, tutto il suo corpo sfavillava di un potere non suo, non era come quando aveva trovato il libro al castello delle bambole. Non era come quando sputava fuoco o volava per difendersi.
La diversità stava nel fatto che quel potere non proveniva da lei, ed era spaventoso. Non era la carezza frizzante che le dava usare i suoi incantesimi. La sensazione era paragonabile ad un grosso pugno nella pancia, ad un qualcosa che aveva già sentito. Già vissuto ma che era lontano. Almeno 15 anni prima.. Aveva solamente 10 anni, allora.

Corse, guardando la sua casa in lontananza corse... dappertutto vedeva persone, si, proprio li, nell'altopiano del Gorgoroth, totalmente deserto da almeno 15 anni... proprio li, orde di haradrim, o uomini che parevano tali, addirittura alcuni parevano orchi, e numenoreani neri, armati fino ai denti pattugliavano il Monte.

Si accorse solamente più tardi che sua casa aveva cambiato posto. Era più a sud di oggi, molto più lontana dalla cima di lava che lei tanto amava. Si voltò verso il monte, per essere certa di ciò che vedeva, ed un occhio, senza volto, un solo ed unico occhio di fuoco imperversava in quel luogo di fiamme. Riconobbe la sua casa, la sua casa di bambina e vi corse. La porta aperta lasciava intravedere una piccola figura sorridente, tranquilla con la testa su un libro. Sulle sue spalle una mano anziana... Elaa ricordava quel momento. Salendo sul braccio vide i bracciali che fino a questa mattina, lei stessa portava ai polsi... vide una grande spalla, il tessuto di seta nera e dorata che ricopriva l'uomo. I capelli lunghi e bianchi... non poteva sbagliarsi "nonno!"... dagli occhi di Elaanor due grosse gocce d'acqua gemmata d'oro scesero.
Stava guardando Lucan Neorel, suo nonno. Non ci poteva credere. Era tornato e chi era quella bambina? Eppure tutto era così presente nei suoi ricordi.. Anche con lei Lucan stava in quella posizione quando l'aiutava a studiare... Entrò nella stanza, tutto era come una volta, persino le tazze della colazione, i quadri, le piante magiche. Tutto.
Lucan parlava dolcemente alla bambina, le raccontava che un giorno le avrebbe insegnato a coltivare quelle piante... " un giorno lontano, mia piccola Gemma Dorata"... Quel nome. Gemma Dorata. Era il nome che il nonno le aveva dato.

Ma qualcosa non le tornava " com'è possibile... il suo volto.. è... preoccupato", e d'improvviso un suono stridulo, talmente vivido nella sua mente che le fecero letteralmente tremare la terra sotto ai piedi. I Nazgul. I Nove.
Sulle loro cavalcature, sfilavano urlando, sopra la testa della bambina, che era atterrita e cercava il nonno.
Ed Elaa ricordò per un istante ciò che era avvenuto 15 o 16 anni orsono, quando dalla sua casa potè guardare la disfatta di Sauron.

Poi il tutto svanì, tutto tornò alla normalità, il Fato tornò a dormire tranquillo, ed Elaa si trovò in mezzo alle rovine di ciò che era la sua vecchia ed amata casa. Cercò il nonno. Era evidentemente frutto di tutta la stanchezza accumulata in quei giorni.
Il voto fatto per vendetta, le notti insonni a cercare notizie di Raknar e dei suoi maledetti piani.
Si sentì di nuovo normale, ma terribilmente esausta. Percorse le miglia che la separavano dalla sua casa vicina alle viti del nonno, quella che venne ricostruita subito dopo la guerra dell'anello, si guardò in giro e tutto era normale.
I grappoli rossi dell'Uva del Fato crescevano tranquilli e silenziosi, ed il Monte brontolava la sua consueta litania notturna che la cullava spesso quando studiava la notte.
"Credo sia il caso che io dorma un po', Isobel ha ragione, devo dormire" e dopo un bagno rilassante ed una piccola preghiera a Melkor, riuscì a riprendere un sonno che non aveva da tempo.

Il mattino seguente, Elaa si alzò con un sorriso profondo in mezzo al volto.. Aveva fatto un sogno meraviglioso, aveva sognato un momento spaventoso, è vero, ma aveva comunque rivisto suo nonno... " Grazie Lucan che sei tornato a trovare la tua Gemma Dorata, era tanto che non ti vedevo, Nonno Mio!!!".
Scese per fare colazione, ed optò per un'ottima tisana di malva con un pizzico di cannella. Il pane al burro di cammello comprato in Harad era un ottimo accompagnatore per i datteri del giardino di Charantir. "Dovrò dirglielo che ogni volta mi fermo a rubarglieli, dopotutto me l'ha detto lui... " sorrideva, mentre guardava i suoi tre gatti: Adunaphel, Ren e Ji Indur, fare a gara a chi si fosse mangiato una lucertola per primo ..
Preparò la sacchetta con le bottiglie di vino da regalare ad Yhrian e Nuada, le avrebbe portate a Shar-Kuk per comodità, e quindi prese i bagagli e si apprestò a sellare Vidal per poi teletrasportarsi con lui verso Shar-kuk.

Finito con i preparativi, cominciò a cantlenare l'incantesimo.... Sulle prime niente. "Ma che cavolo mi succede? Che stranezza! Aspetta che riprovo!" di nuovo .... niente. "eccheccavolo! Ma cos'è mi sono rimbambita dormendo???!!!!"
Scelse l'opzione di capire cosa stesse succedendo e si avviò lungo la porta della stanza: nel bel mezzo del giardino, una incudine se la faceva da sovrana... "ecchiccavolo l'ha lasciata li, nemmeno sapevo di avercela... dovrò far frustare il maniscalco!" così dicendo, fece un gesto con la mano, per spostare l'oggetto con la magia, quando una palla di fuoco le partì dalle mani ... " O_________O" era senza parole.
Basita e guardinga, si puntò il palmo della mano fumante vicino agli occhi, poi, guardando il cratere creatosi sulla fontana del giardino, pensò che non fosse proprio il caso e abbassò la mano con cautela.

Aveva sbagliato tre incantesimi nel giro di due minuti. Tre, benappunto, ma aveva visto gli effetti di solo due incanti... "ma che diamine.....??" sconvolta sentì una voce urlare "met-ti-mi su-bi-to gi-ù-ù-ù-ù-ù!..... me... Si-Gno-ra- co-sa le- ho fat-t-oo-o-o-oo-o-o-!!!???" La Strega vide passare il maggiordomo con una gigantesca mano addosso che lo sbatteva su e giù in continuazione.

"Devo capire qualcosa di più.... ed ho deciso che tornerò a Morgul a cavallo... Vidaaaaaaaaaaal!!!"
Il buon ronzino, si avvicinò, Elaa mise via il bastone, onde evitare che qualcosa andasse storto di nuovo, e cavalcò fino a Morgul, dove sicuramente Annan le avrebbe spiegato cosa le stava capitando.
 
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view post Posted on 8/9/2015, 08:43

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PROSEGUIMENTO SULLA SITUAZIONE DI ELAANOR

Arrivata a Morgul, Elaa, indirizzata al tempio dal maggiordomo, spalancò le porte del tempio e con gli occhioni sbarrati esclamò: "CHE COSA DIAVOLO STA SUCCEDENDO QUI? SBAGLIO GLI INCANTESIMI AIUTO!!!!"
La principessa Neorel, sconvolta, trovò una scenetta alquanto bizzarra:
La regina Leo Mey, al tempio con La principessa Annan, un altare di Melkor fumante, Niniel (che se potesse ucciderebbe i tre quarti della gente che sta, per come la vede lei, profanando il tempo) e i figli della regina che la guardano la madre un tantino sconvolti.

L'unica a sembrare un po' meno preoccupata è Annan, che continuava a ripetere ad alta voce "Maestà. State calma. Non sono tornati. E' un'illusione molto potente...."

Elaa si sconvlse ancora di più "Oddio! allora è successo anche a voi?? " A quel punto, Holan decise di prenderla, tapparle la bocca e sederla; Ra'hen pareva alquanto divertita dalla scena, e soprattutto nel vedere che comunque, per quanto esile sembrasse la ragazza, ella opponesse una resistenza notevole.
"Scimmia, smettila, va bene, mi calmo!!!" Elaa si voltò verso Holan, e vide un volto famigliare, lo stesso di quando Charantir era preoccupato, ma con colori diversi.
Annan si voltò, con la sua eleganza, ed esclamò " E' un piacere vedere che il contegno non vi manca, principessa Neorel. Stavo appunto spiegando a Sua Maestà, che quanto è accaduto è il frutto di un'illusione molto potente. Vedo che l'avete percepita anche voi. Quindi temo che la situazione sia piuttosto ... Ampia, raccontate"

Elaa cominciò il racconto, dicendo di aver sognato, ma Annan le chiarì che tutto ciò che aveva visto non era affatto l'effetto della stanchezza sul suo sonno, e che addirittura, nè il sonno, nè la stanchezza avevano contribuito a farle sbagliare gli incantesimi. Il campo magico era disturbato, ma sicuramente Elaanor, non ne era la causa. Non avrebbe mai potuto disturbarlo in questa maniera.
Il volto di Elaa tradiva perfettamente il suo sgomento.
Era una cosa che non capiva. Una cosa che non avrebbe MAI capito da sola. La sua superbia lasciò il posto ad un sentimento strano, la paura... E questo Annan lo sapeva, perchè per un minuto parve guardare la ragazza in maniera da rassicurarle che avrebbe fatto il possibile per capire e per farle capire.

"Bene" disse Elaanor in maniera seria e zelante. "fatemi solo capire cosa devo fare"...

Le spiegarono il da farsi, lei accettò di buon grado i compiti assegnati da Annan e dalla sua Regina; era rincuorata nel sapere che tutto questo non era successo a causa sua, ma molto preoccupata e addirittura spaventata perchè credeva che non avrebbe più recuperato la maniera di usare correttamente la magia e questo la spinse solamente a dare il meglio di sè in tutte le sue ricerche.

La sera, dalla biblioteca di Annan, Elaanor si affacciò alla finestra, una tazza di tisana alle erbe (la stessa di quando lei e Morannan studiavano assieme), le faceva compagnia.

La rassegnazione a non utilizzare per alcun motivo la magia le aveva fatto imparare ad accendere un cerino con le mani, invece di farsi spuntare le fiammelle dalle dita... Salire sulla scala per prendere i libri più in alto, da che si ricordava aveva sempre usato i suoi incantesimi. Non poter usare la magia, per uno strega, era terribile... lei non l'aveva imparata sui libri, l'aveva sempre "fatta"... in lei era innata. "Nessuno nella tua famiglia è come te, ma devi studiare Gemma Dorata, studiare per riuscire a controllarla. Elaanor, tu sei la mia Gemma Dorata, in te scorre sangue magico... tu sei benedetta dalla potenza del Primo.. in te la magia è a casa"..
Questo ricordo le sembrava ancora più vivido di una realtà che stava vedendo; numenoreani inconsapevoli dello sconvolgimento attorno a loro, passeggiavano preoccupati, anche se Leo aveva ordinato di chiarire che i Nove non sarebbero tornati.

Poi un boato.

Elaanor vide la tazza cadere dall'alta finestra delle biblioteca, ed il nero del suo colore cambiò, tingendosi di un rosso cupo. Vide perfettamente la ceramica nera infrangersi sul selciato, ed il liquido al suo interno espandersi per terra e all'interno della pozzanghera lo vide chiaramente:
un fiammeggiante occhio, senza palpebre, che tutto sapeva e tutto vedeva.

Ebbe un sussulto, cercò di dirsi "E' un'illusione, tutta un'illusione..." ma anche se lo sapeva, non potè far di meno di credere a ciò che stava vedendo, ma questa decise di stare calma, questa volta ascoltò quel potere. Decise di chiudere gli occhi ed ascoltare. Se la magia scorreva in lei più che in ogni altro essere, allora lei avrebbe potuto descrivere ad Annan ciò che sentiva.
Non fece altro che chiudere gli occhi, ed ascoltare, sentire quel potere attraversarle l'anima.
E fu paura, sgomento, sentiva come sue, la rabbia di Sauron in quel tempo, sentiva i piedi degli orchi che attraversavano la Terra di Mezzo, sentiva che marciavano, ignari e non curanti della morte che avrebbero trovato... ed in quell'istante, provò un piccolo rammarico, al pensiero dei guerrieri Haradrim e Numenoreani, che avevano seguito un pazzo, in quello stupido e mal organizzato, desiderio di conquista.

E poi di nuovo, tutto finì... il coccio infranto sul selciato erano solamente ciò che rimanevano della sua tazza di tisana alle erbe, ed un povero numenoreano, si grattava la testa ed imprecava verso Elaanor, incolpandola di avergli gettato la tazza in testa in maniera dolosa..."mi scusi, è scivolata!!!" Rispose Elaa... anche un po' divertita dalla scena... ma sgomenta, ancora più sgomenta per il potere che aveva ascoltato.

Chiuse il libro, spense le candele e si avviò verso le sale di Annan, solamente lei avrebbe potuto capire tutto questo, e se questo avrebbe avuto un significato.
 
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