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BG Najibe

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anita_blake92
view post Posted on 2/5/2013, 19:17




Nome: Najibe
H: 1.70
Peso: 56 Kg
Capelli: Rame scuro, lunghi e ondulati
Occhi: Grigi
Classi: Ladro 39/ Ombra Danzante 1
Razza: Umana (di Umbar)
Allineamento: caotico neutrale (possibilità di schierarsi dall’una o dall’altra parte)
Divinità: nessuna al momento
Città natale: Umbar, ma ha vissuto per quasi 7 anni a Raajan
Età: 17 anni
Scheda di partenza: Forza 12, Destrezza 16, Costituzione 12, Intelligenza 14, Saggezza 10, Carisma 12
Arma scelta: spada corta
Descrizione fisica:
una giovane fanciulla dalla pelle ambrata, un fisico slanciato e ben proporzionato, un aspetto molto piacevole. Alquanto affascinante per la sua età, ha uno sguardo magnetico. Sulla spalla destra ha tatuata una rosa nera, su entrambi i polsi dei simboli tribali (fatti quando si è unita ad un gruppo di ladruncoli).
Descrizione caratteriale:
è una ragazza spiritosa e molto alla mano.



Era la prima volta che Najibe vedeva la neve, con la mano ne prese un po’ e sorrise perché era proprio come gliel’aveva descritta sua nonna: soffice e bianca.

Quando era nata i suoi genitori, un guerriero ed una barda, erano partiti verso le Montagne Nebbiose affidandola alle amorevoli cure della nonna, che già era molto anziana e si preoccupò sempre della piccola anche quando i suoi morirono durante la Guerra dell’Anello schiacciati dall’esercito dei morti alleati dell’erede di Isildur. La vita ad Umbar ruotava attorno al porto, al via vai delle navi mercantili e alle carovane che sostavano per ristorarsi prima di intraprendere il lungo viaggio nel deserto; Najibe era cresciuta con il desiderio di viaggiare, affascinata dai racconti degli stranieri di passaggio in città e di sua nonna sulle meraviglie di quel mondo, che era immenso e attendeva solo di essere esplorato. Per questo motivo decise di andare via, con la promessa alla nonna che un giorno sarebbe tornata per darle l’ultimo saluto. Si unì così ad una carovana, e dopo lunghi giorni di viaggio arrivò a Raajan. A guardarla sembrava come Umbar, caotica e affollata, ma in realtà era molto diversa: era piccola e le case erano tutte vicine e ammassate attorno ai mercati all’aperto, il palazzo di pietra grezza del sovrintendente sorgeva accanto all’oasi decorato da colonne e dalle palme, le tende spuntavano qua e là nelle varie zone della città dandole quel tocco di colore che la rendeva ancora più suggestiva. Qualunque bambina di dieci anni si sarebbe spaventata alla vista di un luogo sconosciuto, ma Najibe già amava camminare a piedi nudi sulla sabbia e il caldo vento del deserto che portava con sé il profumo delle oasi. Aveva solo tre monete d’oro con sé e quando finirono e la fame giorno dopo giorno si faceva sentire, cominciò a rubare al mercato la frutta, i biscotti e qualche volta l’idromele di cui andava ghiotta. Andò avanti per mesi e mesi e la sua “abilità” nel furto non passò inosservata, tanto che un giorno uno dei tanti personaggi loschi della zona la avvicinò proponendole di entrare a far parte del gruppo di cui era il capo. Si trattava per lo più di ladruncoli di ogni età (tanti erano dei bambini come lei) che sfilavano le borse piene di monete d’oro ai ricchi signori di passaggio al mercato degli schiavi, oppure intercettavano qualche mercante lungo la grande strada commerciale derubandolo; ed erano noti nelle locande per essere dei bari e degli attaccabrighe. Najibe a differenza loro, però, sembrava avere qualcosa in più, un talento naturale nell’arte del raggiro ed una velocità d’azione impareggiabile. Saheem, il capo della banda, la addestrò nell’uso delle spade da combattimento e fece sì che la ragazza sviluppasse nel corso degli anni ancor di più la sua affinità con le ombre: era l’unica tra i suoi ragazzi a sapersi nascondere alla vista di chiunque, come se fosse capace di sparire a piacimento e in qualsiasi luogo. La sua abilità andava oltre ogni immaginazione tanto che in città girava una voce secondo cui la ragazza non esisteva, perché nessuno mai l’aveva realmente vista ed era solo frutto della fantasia delle persone derubate.
Najibe si ricordò della promessa fatta a sua nonna sette anni prima, e ne parlò con Saheem chiedendogli di poter tornare e casa sua. L’uomo non fu contrario, anzi la incoraggiò, perché ormai non aveva più nulla da insegnarle e sapeva quanto desiderasse poter ritornare nella sua terra natale. Quando giunse ad Umbar sua nonna era alla fine dei suoi giorni, e morì felice per aver riabbracciato la sua adorata nipote e per aver visto quanto bella, intelligente e determinata fosse diventata, ignorando però quale vita avesse condotto negli ultimi anni. La ragazza non aveva più nessuno al mondo ora, se non solo i suoi ricordi e quelli della nonna, e decise di continuare il suo viaggio verso i luoghi dove i suoi genitori erano stati. Voleva diventare “qualcuno” e magari usare le sue abilità per qualcosa di più grande, non solo per onorare la memoria dei suoi coraggiosi genitori ma soprattutto per sua nonna, che prima di morire aveva speso il suo ultimo fiato per dirle che era sempre stata orgogliosa di lei. Najibe sapeva che sarebbe stato un percorso complicato, perchè essere un’umbarita non era certo un pregio per i più, e che questa sua ricerca avrebbe assorbito ogni sua energia, ma era la cosa giusta da fare e non se ne sarebbe mai pentita.
Era pieno inverno e davanti a sé sorgeva una città tutta nuova, rumorosa ed accogliente: Tharbad.

Era la prima volta che vedeva la neve e già l’amava, come anni prima era stato per la sabbia del deserto. Si voltò appena per dare un’ultima occhiata alla nave attraccata al porto e subito riprese la strada verso la locanda; era giunto il momento di lasciarsi alle spalle il passato, così come stava lasciando dietro di sé le orme sulla neve, perché un mondo nuovo e pieno di avventure la stava accogliendo a braccia aperte.
 
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Highway To Ocean
view post Posted on 2/5/2013, 19:54




Bello, non eccessivamente particolareggiato ma molto molto gradevole^^
Ricordati che, essendo "cresciuta" nel deserto, in mezzo agli haradrim, propendi comunque verso il lato evil, quantomeno per quanto riguarda il punto di vista sulla guerra e sugli eventi del passato.
Questo non ti vieta, ovviamente, di poter cambiare idea, se convinta.
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view post Posted on 2/5/2013, 19:56
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DM Este - Colei che può usare il magico tastino del "BAN"

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Ora dipende da come se la gioca, ovviamente se dovessi ritenere il lato good una via per la redenzione sei libera di farlo. Mi piacerebbe che te la giocassi :)
 
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2 replies since 2/5/2013, 19:17   83 views
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