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La maschera, Background di Michael Garrett

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view post Posted on 1/7/2012, 14:54
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Il Signore delle Tempeste

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Nome: Michael Garrett
Classe: Ladro 35 / Guerriero 4 / Ombra Danzante 1
Razza: Umano
Allineamento: Caotico Neutrale
Provenienza: Tharbad

Notte sul porto di Tharbad, una figura vaga silenziosa avvolta nelle sue vesti tipicamente marinare e in un grande cappotto consunto. Si infila in una delle baracche abbandonate vicino al porto, facendo attenzione a non essere notato da sguardi indiscreti. Richiusa la porta e svoltato dietro un paio di file di grandi casse vuote, si ritrova finalmente in una piccola stanza spoglia con - cosa curiosa - uno specchio poggiato su una delle casse più basse a terra, di fronte a uno spoglio sacco a pelo dall'aria alquanto triste.
Afferra uno sgabello, portandolo davanti allo specchio e sedendovisi. Di fronte all'immagine che gli apparve davanti allo specchio, quella di un uomo vissuto sulla quarantina con un paio di cicatrici che, facendo determinate smorfie, si tendevano in modo leggermente strano, sospirò.
"Ancora non ci siamo del tutto", si disse con disappunto, portandosi le mani alla nuca e tirandosi via la pelle. Ma quella non era la sua pelle; pochi secondi dopo, da sotto la faccia di quel nostromo di mezza età, apparve il volto di un giovane uomo dai capelli e gli occhi neri. Si massaggiò un po' la faccia, intorpidita dal lungo utilizzo di quella maschera che con tanta cura aveva costruito, ma che andava ancora perfezionata e resa leggermente più naturale nei movimenti.
Gettato il vecchio cappotto e gli abiti in un angolo, indossò dei pantaloni neri, una ampia camicia bianca con cappuccio a coprirgli il volto e un lungo mantello con spallaccio sinistro incorporato. Il vecchio nostromo aveva adesso l'aspetto più di un giovane schermidore. Prese due lame ricurve e se le fece scivolare nei foderi appesi alla cintura, poi si appese alla cornice superiore dell'unica finestra e con uno slancio fu sul tetto, balzando di tegola in tegola e nascondendosi dietro le canne fumarie. Passò sopra il Bicchiere Elfico e, sporgendosi leggermente verso il retro, sentì due delle prostitute parlottare riguardo le grandi doti amatorie di un certo Jonathan Holmes, nostromo. Il giovane si lasciò sfuggire un mezzo ghigno soddisfatto, prima di proseguire per la sua meta, più lontano dalle acque.

Aveva lavorato a lungo per ottenere l'informazione che cercava, il covo di un certo Clint "Gamba di legno", un ex-trafficante di schiavi umbarita che aveva fatto a pezzi la vita di Michael con la stessa brutalità con cui aveva smembrato i suoi genitori e gettati giù dall'ultimo molo, dopo che aveva tentato di stuprare la madre del ragazzo. Adesso che l'aveva trovato, avrebbe finalmente avuto la sua vendetta per una vita spesa all'ombra dei vicoli, tentando di sopravvivere per espedienti e piccoli furti fin dall'infanzia. Vent'anni di inferno in cui aveva affinato le proprie capacità furtive e quell'abilità tutta particolare di impersonare altre figure. Il "vero" Michael Garrett poteva benissimo essere morto insieme ai propri genitori, per quanto se ne potesse sapere.
Raggiunse silenziosamente il tetto della casa, infiltrandosi tramite una finestra socchiusa. Era tutto troppo silenzioso, qualcosa glielo diceva: la storia gli puzzava. D'improvviso un quadrello gli trafisse il cappuccio, poco sopra la testa; da dietro l'armadio spuntò un uomo sporco, dalla pelle scura e i lunghi capelli unti, più simile a un ratto di fogna. Probabilmente era in preda agli allucinogeni poichè, alla vista della figura incappucciata di bianco e con una freccia conficcata poco sopra la testa, indietreggiò fino a cadere all'indietro tradito dalla protesi di legno alla gamba destra, perdendo la balestra di mano. Allora si rialzò e provò a scappare, ma Michael fu più veloce: estrasse i due kukri, scagliandoli con violenza verso l'uomo e inchiodandolo per i polsi alla porta della stanza, come crocifisso.
La voce di "Gamba di legno" lo raggelò: "Cerchi vendetta, ragazzo? Stanotte non hai ottenuto niente... NIENTE! So chi sei, questa tua bravata non li riporterà indietro... sei solo un reietto... un tagliagole da quat..." e si interruppe, poichè Michael aveva estratto una terza lama. L'uomo la riconobbe: il pugnale con cui il padre del ragazzo - un banale facchino del porto - aveva cercato di difendere la moglie dallo stupro, causandogli quelle ferite alla gamba che ne avevano decretato la parziale amputazione. I suoi occhi si dilatarono dal terrore, ma si riprese presto e reagì in un modo che lasciò stupito Michael: cominciò a ridere. "Tu non sai contro chi ti stai mettendo. Uccidimi pure, se ne hai il coraggio. Ma ti assicuro che, una volta lasciata questa stanza, sarai un morto che cammina. Ti prenderanno in trappola come un topo, allora farai la fine dei tuoi patetici genitori. Sai... tua madre non era poi tanto male, forse un po' troppo vecchia per i miei standard. La tua sorellina, invece..." l'aria fu lacerata da uno scintillio di lama, la testa dell'uomo decapitata di netto, fissata nella morte nel gesto osceno di leccarsi le labbra, beandosi del disgusto del ragazzo.
Staccò i due kukri e il cadavere si accasciò a terra, cadendo in avanti. Un rumore metallico attirò la sua attenzione: un medaglione dorato di scarsa fattura. Lo raccolse e lo ripulì, il sangue gli si gelò nelle vene: incrostata di sudiciume e macchiata di sangue, la scritta "Sharkey" sul medaglione era sufficientemente distinguibile e si prendeva gioco di lui promettendogli cento coltellate e una morte orribile per ciò che aveva fatto. "Felci... bastardo!"

Non c'era un minuto da perdere, scappò dalla finestra e cominciò a correre a perdifiato e saltare di tetto in tetto, in una corsa contro il sole che di lì a poco sarebbe sorto. Si nascose dentro la baracca e si liberò dei suoi vestiti, guardando allo specchio e vedendovi riflesso un volto pallido, stravolto. Se per vent'anni nascondere la propria identità era stata la cosa migliore, adesso era diventata questione di vita o di morte. Aprì la cassa dove nascondeva dei vecchi vestiti da marinaio e si mise al lavoro per sistemarsi addosso una nuova maschera, stavolta quella di un vecchio dei bassifondi. Dopo essersi preparato ed aver risciacquato abbondantemente la bocca con un whisky di infima qualità per dare una parvenza di ubriacatura, si guardò allo specchio per controllare che tutto fosse a posto. "Sghifosi umbariti... ptui!" Soddisfatto del risultato, uscì dalla baracca incamminandosi verso i moli del porto, mescolandosi tra le file dei vari facchini e marinai ancora intontiti dai bagordi della nottata precedente, a guadagnarsi quella misera paga per la quale si trascinavano indolentemente verso il giorno successivo e sognavano piccoli momenti di gloria personale con una prostituta o la prossima bottiglia in cui affogare i propri guai.

Edited by Karadhras - 1/7/2012, 19:55
 
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Highway To Ocean
view post Posted on 1/7/2012, 20:00




Ok, bravo Gabri, mi piace ^^Come al solito però sei stato poco specifico nella storia precedente. Dammi qualche indizio, se vuoi anche in pvt.

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view post Posted on 1/7/2012, 21:09
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Il Signore delle Tempeste

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Risposto in privato, mentre scrivevo in PVT mi sono reso conto di non aver scritto alcune delle cose che avevo pensato. ^^'
 
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2 replies since 1/7/2012, 14:54   75 views
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